sabato 23 agosto 2014

IL DERBY DEL LODIGIANO

articolo parzialmente tratto da "il Cittadino"

La lunga storia del derby comincia il 29 settembre 1968. Fanfulla e S. Angelo, divise da storica rivalità, si ritrovano finalmente di fronte nello stesso campionato, cominciato appena la settimana prima. C'era stato un prologo, l'8 dello stesso mese, alla "Dossenina", per la Coppa Pelli che nessuno si era aggiudicato per via dello 0-0 finale. Il rampante S. Angelo, fresco dei festeggiamenti per l'avvenuta promozione in Serie D, freme dalla voglia di dare una lezione ai più blasonati cugini, tanto più che ha vinto la "prima" a Voghera. Cesarino Campagnoli schiera i gioielli Cipelli, Dalè e Garlaschelli (l'ala di Vidigulfo, futuro "scudettato" con la Lazio), con i lodigiani Acerbi e Bisleri a governare la difesa. Il Fanfulla di Cabrini è orfano di "Falco" Galli, ha Filè tra i pali, il "vecchio" Sala a governare il centrocampo. I bianconeri fanno valere la maggiore esperienza, ma il S. Angelo si difende con ordine, rischiando solo due volte nel finale sul contropiede di Brambilla e per un gol annullato a Pagani, complice un fuorigioco. La rivincita in febbraio. Questa volta Galli c'è e anche l'imprevedibile Gorno. Ma il S. Angelo si è fatto furbo, governato da Paesanti. Lucini e Garlaschelli fanno i matti, e poi c'è quel Pozzato, che promette faville (finirà nel Como in Serie A). Finisce ancora 0-0, risultato che costa il posto a Cabrini, sostituito sulla panchina lodigiana dalla vecchia gloria Danilo Ravani.


Il S. Angelo finisce davanti al Fanfulla e l'anno successivo ci riprova. Arriva alla "Dossenina" il 12 ottobre, per la quarta di campionato, a punteggio pieno. Cipelli, Garlaschelli e Pozzato non ci sono più, ma c'è Mascheroni centravanti. Segna subito Paesanti, ma Galli risponde al primo contrattacco. Nel Fanfulla di Duzioni eccelle il giovane Scorletti, centrocampista di tocco che arriverà sino alla B. Il Guerriero passa ancora alla mezzora con un tirastro di Cesari che Bisleri "buca" malamente, poi si difende dall'assalto rossonero. Il ritorno si gioca in recupero, il giorno di San Giuseppe: in febbraio infatti c'era la neve lungo il Lambro. Nel S. Angelo c'è Gigi Danova, arcigno marcatore, destinato al Torino e alla Nazionale (sia pur per 20'), il Fanfulla presenta il funambolico Bologna, al fianco di Zonda a centrocampo. Duzioni chiude a doppia mandata la sua area: è il terzo 0-0 in quattro derby.


Il Fanfulla raddoppia nell'ottobre del '70. Il S. Angelo di Cabrini (proprio lui) esce da un'estate difficile, Galli ne approfitta con un guizzo dei suoi, dopo che i barasini hanno fatto fuoco e fiamme per un tempo. Ma nel ritorno, a febbraio, il S. Angelo tiene botta: il vecchio Zamatti, un ex, tira fuori le unghie tra i pali, Bassini e Fiocchi si divorano il match point. Altro 0-0, che non salverà il S. Angelo dalla retrocessione.


Passano due anni. Quando le due rivali si ritrovano sono entrambe decisamente ambiziose. E' il S. Angelo dei fratelli Plodari, di Calzolari e del debuttante Cappelletti, dei due Mascheroni e dei bomber Petrogalli e Servidei. E' proprio quest'ultimo a regalare al S. Angelo la prima storica vittoria, il 30 settembre '73, alla "Dossenina". Il Fanfulla del "santone" Fausto Braga risponde con la coppia Brusa-Bodini e con le geometrie di Cantoni: rispolvera persino il "vecchio" Galli che si farà annullare un gol dall'arbitro Bergamo di Livorno, atteso da più nobili palcoscenici. Il S. Angelo del giovane trainer Rossi è più forte: lo conferma nel ritorno, vincendo 2-0 con un altro gol di Servidei e un'autorete di Verdelli, il fratellone di Corrado; nel mezzo un dubbio rigore parato da Reali al fanfullino Nicolini.


Il S. Angelo vola in C e ritroverà i "cugini" solo nel '78, nella neonata C2. I rossoneri vincono tre derby in un mese, due in Coppa, l'ultimo, il 5 novembre in campionato. Decide Bubu Dell'Amico a 5' dalla fine, su un corner fantasma, contro un Fanfulla coraggioso, guidato con navigato mestiere dall'ennesimo ex, il veterano Campagnoli che i primi derby li aveva vissuti sull'opposta panchina. E' un super S. Angelo, capitanato da Bobo Gori, con Danova in panchina e tre futuri bianconeri (Cappelletti, Magrini e Colombi) in campo. Il Fanfulla ha Regonesi e Vanazzi, più gli ex Acerbi e Cipelli: si batte bene, ma è inferiore. Però si prende una mezza rivincita nel ritorno quando in porta può schierare un insuperabile Gigi Venturi. Ci vuole un po' di fortuna per fermare una capolista e i bianconeri la trovano in un'autorete del terzino Lolla, su cross dell'ex Cipelli, che pareggia i conti dopo l'ennesima prodezza di un certo Derio Marchesi. Poco male, perchè il S. Angelo perde sì il primo posto, a beneficio del Pergocrema, ma non il treno della Serie C1.


Il Fanfulla deve aspettare quattro lunghi anni per prendersi la rivincita. Il 7 novembre '82 sulla panchina lodigiana siede Giorgio Veneri. Il S. Angelo è fresco di retrocessione e cerca una difficile ricostruzione affidandosi a un manipolo di giovani guidati dal focoso Gesualdo Albanese. Nel Fanfulla però c'è gente come Rossi, Masuero, Sannino, Tirloni; neppure gli ex Cappelletti, Colombi e Magrini hanno pietà. Ci prova Lele Pischetola a combinare qualcosa, il bomberino Valori si danna, ma l'"Arcangelo" Masuero colpisce due volte: prima su rigore, poi con la complicità di Cadei. E' un Fanfulla che guarda in alto, ma in marzo arriva a S. Angelo nel momento più grigio di una stagione esaltante. Pareggia 0-0, per la soddisfazione dei barasini che pure sfiorano il colpaccio, negato al solito Valori da una prodezza di Fadoni. Il punto giova al S. Angelo che conquista una difficile salvezza, ma anche al Fanfulla che prende slancio per il rush che lo porterà in C1


Le due squadre si incroceranno di nuovo soltanto nell'86, in tempi mesti per entrambe, precipitate tra i dilettanti. Il Fanfulla di Bicicli conserva qualcosa della gloria più recente, i guizzi di Calamita, il prodigarsi di Finardi e Biolcati. la calma di Piacentini. In attacco c'è un certo Daniele Rusconi, santangiolino purosangue, ma il derby d'andata è deciso dal carneade Garofalo: arrivato in settimana dalla Rhodense, segna una doppietta, poi nessuno ne sa più nulla. Il 3-1 è pesante ma giusto; nel ritorno il Fanfulla non infierisce, ma il sesto 0-0 della storia non salva i "cugini" dalla retrocessione.


Il S. Angelo però si riprende in fretta, torna in Interregionale nell'89 e rivince il derby dopo 11 anni. Il Fanfulla di Chierico non si comporta male, ma l'incornata di Tonini vale i due punti. A Lodi, per il ritorno sulla panchina rossonera non c'è più Franco Crotti, bensì Mario Colleoni. Il Fanfulla sta meglio, ma il S. Angelo ha più nerbo: segna subito Rusconi, e ci vuole un'autorete di Maspero su tiraccio di Travascio per evitare il ko al Fanfulla. Che fa però il pieno l'anno successivo, su avversari destinati a finir male. Il gol di Facchetti in dicembre alla "Dossenina" proietta la squadra di Chierico (ma anche di Curti, Amadei, Bonomi, Uberti, Giorgi e di un altro grande ex, Virginio Gandini), in vetta alla classifica. Non serve neppure la sostituzione di Bobo Gori con il salvagente Colleoni: l'ultima botta la mette a segno in aprile Filippo Spelta, figlio d'arte, con un'incornata che gela il "Chiesa" e tiene aperto un conto ancora da chiudere.